Diario di un Sopravvissuto alla Crisi

Vita, morte e miracoli di una Startup nell'Italia della crisi economica

Tag: zombie

33. Un anno di sopravvivenza alla Fantomatica C, alla ricerca della Massa Critica

15 FEBBRAIO 2015, ORE 16:30
ANNO II, GIORNO 1.

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È passato esattamente un anno.
Un anno di sopravvivenza alla Fantomatica Crisi Economica.
Un anno di Vittoria, la nostra startup.
Un anno fatto di alti e bassi, di decisioni giuste e di altre sbagliate, di successi, di test e di fuga dall’Italia.
Pensiamo di essere ancora nella fase di Test, tuttavia riteniamo che sia arrivato il momento di cominciare a pensare a un altro obiettivo, che potrebbe permetterci di trovare la via migliore per sopravvivere alla Fantomatica C.

Il nostro obiettivo è ora quello di riuscire a creare massa critica: un numero tale di clienti che ti possa permettere di attirarne altri solo grazie al numero di feedback, interazioni, prenotazioni o altro che sei riuscito a sviluppare. Quel numero che ti permette di crescere esponenzialmente, di poter fare dei test realmente significativi sui tuoi utenti, e che ti permette, soprattutto, di avvicinarti al tuo modello di business definitivo.

Il passo successivo, sarà quello di riuscire a raggiungere un trade-off importante tra: numero di utenti(la nostra massa critica) e riduzione del costo di creazione del prodotto/servizio.
E questa sarebbe roba che scotta.
Perché in quel momento, gli occhi degli Investitori potrebbero cercare proprio Vittoria.

E allora ci siamo, dove siete clienti? Dove siete persone che vogliono cambiare il mondo con noi? È giunto il momento di trovarvi.

Ma è anche giunto il momento di mettere in piedi delle campagne di marketing, alla ricerca della Massa Critica.
Ed è giunto il momento di metterci in piedi e iniziare a correre, alla ricerca della Fantomatica C.
Perché è giunto il momento, dopo un anno intero, di affrontare lo scontro finale con la Fantomatica C.

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31. La Fuga

23 GENNAIO 2015, ORE 15:24
GIORNO 342

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Presi.
La Fantomatica C ci ha trovato.
Nonostante i nostri sforzi per ottimizzare le risorse e diminuire i costi, le nostre previsioni di budget si sono rivelate peggiori del previsto. Così come il capitale e soprattutto le risorse. Non possiamo permetterci di acquistare nuovi servizi ma ne abbiamo bisogno.

Cosi, mentre i politici italiani continuano a fregarsene di ciò che succede fuori dalle “aule importanti”, parlando e facendo finta di litigare sulla Legge Elettorale e sul nuovo Capo della Repubblica, la Fantomatica C ha gentilmente bussato alla nostra porta e ci ha costretti a fare l’unica cosa che potevamo fare:

lasciare l’italia (INDIZIO N.9).

Dopo l’iniziale panico, abbiamo utilizzato il piano B(preparatevi sempre un Piano B), e abbiamo trovato un posto dove stare, un ambiente dinamico, dove potremo sfruttare l’alto numero di personalità e professionisti qui presenti per crescere.

Ritengo che sia fondamentale lavorare di un ambiente dinamico dove poter imparare e condividere. In Italia non siamo rìusciti a trovarne: secondo me in Italia abbiamo perso quel senso di “aggregazione sociale” a favore di un “individualismo sfrenato”(forse per puro spirito di sopravvivenza?).

Il lato veramente negativo è che stiamo perdendo pezzi. Siamo arrivati qui solo in 5: io, Pigna(la CFO), i Nerd per Caso(i due sviluppatori) e D(la Designer). Luc a & The Wolf si sono arresi: resteranno in Italia, cambieranno professione, si adatteranno al sistema e troveranno un lavoro qualunque(senza offesa per chi ha un lavoro qualunque, ma questi ragazzi avevano dei sogni).

Abbiamo cercato un nuovo inizio.
E fino a che la Fantomatica C non riuscirà a trovarci lavoreremo qua.
Ma in Italia torneremo presto(da vincitori spero).

 

29. Per favore Babbo Natale fammi trovare un Crowdfunding sotto l’albero

22 Dicembre 2014, ORE
GIORNO 310

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Caro Babbo Natale, come ben sai mi chiamo Vittorio, ho 30 anni e vivo in Italia.
A settembre ho costituito la mia startup, con i miei “compagni di viaggio”, alcuni dei quali purtroppo hanno dovuto lasciare l’Italia.
Sono andato in giro per le strade desolate della mia città, città come tante altre città Italiane devastate dalla Fantomatica C, e ho pensato e pensato…insomma come regalo quest’anno mi piacerebbe molto ricevere un Crowdfunding tutto per noi.
Se però nella tua slitta non c’è posto per altro, puoi portarmi quello che vuoi, almeno un pò di entusiasmo.
Io come l’anno scorso sarò qui a rimboccarmi le maniche per cercare di non finire nelle grinfie della Fantomatica C. Grazie Babbo Natale, non vedo l’ora di vederti.”

L’83% del tessuto imprenditoriale italiano è costituito da piccole e medie imprese. Dall’avvento della Fantomatica C queste imprese hanno avuto sempre maggiore difficoltà nel trovare i finanziamenti di cui avrebbero bisogno per non mollare.

Non da poco tempo, ho sentito parlare di Crowdfunding, o finanziamento collettivo per coloro che sono nuovi alla materia, e ho scoperto  due cose importanti:

1.Esistono 5 modi di fare crowdfunding:

  1.  Donation-based(cioè basato sulla donazione e senza ritorno economico) ;
  2. Peer to Peer;
  3. Peer to Business;
  4. Invoice Trading;
  5. Equity Based.

2.La dimensione del Crowdfunding in Italia è praticamente nulla, essendo questa:

  1. vincolata a poche piattaforme(come Unicaseed e Starsup);
  2. vincolata a coloro che sono Startup Innovative (v.di Startup e Innovazione: una relazione non sempre sincera);
  3. vincolata, per i “donatori” che volessero investire una cifra rilevante, alla garanzia di una banca.

Insomma. In Italia sembra che il Crowdfunding non sia uno strumento proprio facile da utilizzare.
Ci proveremo, ma come raccontato nello scorso post abbiamo finito provviste e capitali,  la Fantomatica C ci sta assediando, la nostra startup non riesce ad ingranare e stiamo pensando di abbandonare l’Italia: per questo ho chiesto a Babbo Natale un pò di Crowdfunding tutto per noi.

Speriamo che la luce del Natale possa portarci speranza.

Buon Natale Sopravvissuti. Tenete duro.

27. Non abbiate paura della Fantomatica C, usatela.

24 NOVEMBRE 2014, ORE 13:31
GIORNO 282

Reperti.
Reperti di uomini che, in altre epoche, hanno combattuto e sconfitto la Fantomatica C.
Ho scritto il testo del reperto nella grande lavagna del nostro ufficio, ora tutti i membri del team di Vittoria, la nostra startup, possano leggerlo. Lo riporto qui, in modo tale che anche voi, in questo periodo di buio nero, possiate cominciare a intravedere la luce.
La crisi di cui parla l’autore non so se sia la stessa Fantomatica C di oggi. So solo che i periodi bui ci sono, bisogna solo non buttarsi giù e saperli usare.
“Non pretendete che le cose cambino se continuate a fare il solito.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e per le nazioni, perché la crisi porta progressi.
È nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere “superato”.
Chi attribuisce alla crisi i propri fallimenti, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza.
L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c’è merito.
È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.
 

Lui era Albert Einstein.
Io sono Vittorio. 
E userò la Fantomatica C come un’opportunità.

26. Lavorare Anima & Corpo sulla propria Startup

10 NOVEMBRE 2014, ORE 22:00
GIORNO 268

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Assediati.
Porte chiuse e finestre sbarrate.
La Fantomatica C ci sta assediando con la sua orda di cittadini zombie depressi.
Non so quanto potremo resistere, forse non abbiamo provviste e idee a sufficienza.
La Fantomatica C ha travolto l’Italia. E gli Italiani si sono lasciati travolgere.
Ora entrambi bussano alla mia porta, ci vogliono. Vogliono che il nostro progetto fallisca.
La Fantomatica C ha preso Tim, il nostro tuttofare: biglietto solo andata per l’estero.
E D, la nostra Designer, sta per compiere lo stesso percorso.
Per non parlare di tutte quelle menti che l’Italia ha perso poco prima del grande avvento della Fantomatica C, tutte quelle geniali menti che hanno visto bene di scappare per non dover combattere per la sopravvivenza ogni giorno. Marco, Fabio, Andrea. I nomi sono infiniti.

Siamo la Resistenza del nuovo Millennio.

Impegno & Fatica. Così supereremo questo assedio. Perché creare una startup significa anche questo: rinunciare a tutto, chiudersi nel proprio studio/ufficio/casa. Nessun caffè, birra, divertimento, solo il grande desiderio di avviare la propria startup e grande fiducia nelle proprie corde.

Se non rinunciate non raggiungerete il vostro obiettivo.
 

Trovate il tempo, anche se non sembra che si possa riuscire.
Trovate il tempo, anche se La Fantomatica C vi sta assediando.
Trovate il  tempo per creare la vostra startup e agite.

23. Innamoratevi della vostra Startup(ma non troppo)

30 SETTEMBRE  2014, ORE 15:21
GIORNO 227

Sopravvissuti.
Anche questa settimana, anche oggi.

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Salvi per un pelo.
La Fantomatica C  ci stava per travolgere come un fiume in piena, proprio in questo giorno di pioggia.
Un giorno di pioggia, in cui sembra che il mondo se ne freghi della condizione di un’Italia che sta sprecando il proprio patrimonio e la propria “migliore gioventù”,  in cui stavamo per compiere una scelta sbagliata.
Una di quelle scelte che rischia di farti precipitare.
E solamente perché siamo stati troppo innamorati della nostra idea imprenditoriale.

Non so identificare l’errore che abbiamo compiuto: non so.
Presunzione?
Non curanza?
Sostanzialmente stavamo per compiere una scelta strategica che avrebbe fatto si che il nostro prodotto non potesse essere utilizzato con semplicità dai clienti.
Stiamo parlando di piccole sliding doors che ti cambiano la vita. E nel nostro caso, Vittoria ci avrebbe rimesso una marea di users, per il solo motivo che l’utilizzo non sarebbe stato abbastanza intuitivo come invece, speriamo, sarà.

sliding doors diary of a crisis survivor

Ci siamo accorti del problema solamente grazie ad un “amico tester” che ci ha semplicemente chiesto: Perchè dovrei fare una cosa del genere?”.

Non è stato facile far si che tutto il team si rendesse conto dell’errore. Me compreso. Eravamo troppi innamorati di quella impostazione iniziale al punto di pensare che, secondo il nostro presuntuoso parere, questa incarncasse anche la filosofia della nostra startup.

In realtà è molto più facile cambiare piuttosto che rimanere innamorati della propria idea imprenditoriale(e rischiare di sbagliare), del resto il cambiamento è inevitabile, quindi bisogna prevederlo, controllarlo e adattarsi.

Dovremo imparare tutti da ciò che dice Eric Ries, nel suo “The Lean Startup”: una startup è un’istituzione umana, creata per dar vita a un nuovo prodotto, in condizione di estrema incertezza”, e proprio perché ci si trova in questa situazione di estrema incertezza è necessario essere consapevoli  del fatto che i prodotti/servizi creati da una startup sono esperimenti. Ed in quanto tali vanno concepiti in una precisa sintesi metodologica di Creazione–>Misurazione–>Apprendimento. Eric Ries docet.

 

Sbagliare non è sbagliato, quindi…basta che si rimedi e si sia abbastanza umili da rendersene conto:
Non innamoratevi troppo della vostra Startup. Fate sì che i vostri clienti si innamorino di lei.

 

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22. 10 consigli comportamentali per sopravvivere, con la propria Startup, alla Fantomatica C in Italia

22 SETTEMBRE 2014, ORE 22:00
GIORNO 219

E’ un altro lunedì da sopravvissuto.

Come prevedibile, la Fantomatica C non ha arrestato la propria avanzata, e l’Italia, nonostante i proclami del Governo Renzi, continua con le false partenze(e le istituzioni, le agenzie di rating e gli investitori continuano a fermare la gara).
Questo racconto di Vittoria, la mia startup, è stato da me creato per cercare di rendere partecipi non solo gli aspiranti startupper, delle incredibili difficoltà nella creazione di un’impresa in Italia, ma anche per tutte le persone che hanno bisogno di essere incoraggiate.
Il momento è difficile per tutti.
Per questo oggi ho deciso di sdrammatizzare e fornirvi 10 consigli comportamentali che possono aiutarvi a sopravvivere alla Fantomatica C:

1) Sii Vigile:
Sia perché le opportunità spesso sono davanti ai nostri occhi e non ce ne accorgiamo, sia perché, in questo paese, è sempre meglio stare attenti, non si sai mai che qualcuno ti rubi l’idea imprenditoriale o entri nel tuo capitale sociale e, in men che non si dica, ti faccia fuori. 

2) Sii Positivo:
Non importa se sei nelle grinfie della Fantomatica D(Disoccupazione), non importa se non riesci a migliorare i risultati del tuo business. Domani è un altro giorno, e prima poi l’Italia dovrà rialzarsi, e per farlo, dovrà attuare delle riforme pro lavoro, imprese e startup. Come la tua.

3) Stay Hungry…:
Come diceva Steve Jobs, non per essere banale, bisogna essere affamati, non lasciarsi andare alla spirale di negatività che si respira per le strade delle città italiane, ma ricercare sempre nuovi stimoli, nuove avventure imprenditoriali, con la costante voglia di un calciatore all’esordio.

4) …stay Foolish:
Ed è vero. Solo quelli che rischiano, raggiungono i risultati. Come detto mi chiamano l’Astronauta, per la mia capacità di spaziare con il pensiero e le strategie in modo concreto.

5) Sii Maniacale:
nell’organizzazione del tuo tempo, del lavoro, e nel controllo dei risultati.
Trova sempre un modo di misurare oggettivamente i tuoi risultati.
Se ci riuscirai, la tua startup potrà essere costantemente migliorata e sarà più vicina a sconfiggere la Fantomatica C.

6) Circondati del giusto Team:
E sii disponibile per loro, perché saranno loro che risolveranno i tuoi problemi quando tu non potrai, e insieme, se ben settati, formerete una squadra vincente.

7) Sii Umile:
Stai sempre a testa alta, ma, essendo in un paese per vecchi, tieni presente che non hai il coltello dalla parte del manico; per questo, e perchè “l’umiltà fa grande un uomo” tieni un low profile sino al momento giusto..

8) Sii Paziente:
..aspetta attendi il momento giusto. L’Italia non ripartirà almeno per un altro anno. Fino a quel momento stai sulla cresta dell’onda, galleggia e sopravvivi con la tua startup, ma non smettere mai di provarci.

9) Sii curioso:
Informati, leggi, prova, sperimenta. Nel 2014 devi essere in grado di sapere come si crea un sito, si gestisce un social network, ma anche perchè la tua startup non raggiunge i risultati sperati….e non dimenticare: guarda ai modelli di successo all’estero e prova ad applicare questi nella tua realtà.

10) “State Pronti,
perché non sapete nè il giorno, ne l’ora”,
in cui la Fantomatica C busserà alla vostra porta.
E, in quel momento, dovrete sapere come fare per salvare la vostra startup.

20. Startup Competition: una via per crescere

01 SETTEMBRE 2014, ORE 13:20
GIORNO 197

Combattiamo la Fantomatica C.

Ora ufficialmente.

Mentre le guerre imperversano nel mondo, l’Italia continua a rischiare il naufragio(l’immobilismo nella vita serve ben poco) e la Fantomatica C continua a far vittime, noi affrontiamo un importante momento nella vita di una startup.

Grazie alla stesura del Business Plan siamo infatti in grado di iscriverci alle Startup Competition che abbiamo individuato.

Sarà uno step importante perché ci confronteremo per la prima volta con il pubblico.

L’obiettivo è plurimo:

  1. Trovare dei finanziatori o degli “accompagnatori” che ci possano aiutare nel cammino;
  2. Dare visibilità alla nostra idea.

 

Per questo siamo motivati.

Ovviamente non sappiamo ancora se riusciremo a vincere almeno uno delle 5 competition a cui ci iscriveremo.

Tuttavia, poter “gareggiare ufficialmente” ci dà tanta carica.

Abbiamo deciso di fare questo passo perché i primi feedback(con amici, parenti e esperti del settore) sono stati estremamente positivi.

Vi lascio, è arrivato il momento.

Con il mio clic saremo ufficialmente in gara.

Vado a cliccare(e cominciare a pensare che, questa volta sul serio e questa volta concretamente, riusciremo a vincere la nostra battaglia con la Fantomatica C).

 

18. Resto in Italia. Per ora. Per costruire la mia Startup

29 LUGLIO 2014, ORE 10:37
GIORNO 164

Resto in Italia.
Per ora.

La Fantomatica C non è riuscita a prendermi.
 L’offerta dalla multinazionale tedesca non era abbastanza allettante.
Il trade-off pendeva a favore di Vittoria, la mia startup.
 E ora?

Continuiamo a programmare: in questo momento abbiamo appena concluso un’intensa fase di brainstorming e ora si parte con la redazione del Business Plan.

Premesso, come nell’ultimo post che la struttura, la forma e le informazioni di un Business Plan cambiano a seconda dell’obiettivo(e quindi del destinatario), il nostro business plan sarà sostanzialmente diviso in due macrosezioni:

  • Una parte qualitatitiva;
  • Una parte quantitativa.

All’interno della prima sono presenti tutti quegli elementi che costituiscono l’analisi concreta dell’ambiente di riferimento interno ed esterno alla startup. Specificamente, nella parte qualitativa del Business Plan di Vittoria analizzeremo prima l’arena competitiva e le strategie per riuscire ad ottenere  un vantaggio competitivo sui concorrenti; in seguito provvederemo ad analizzare il nostro sistema aziendale, nelle sue diverse componenti.

La parte quantitativa aggrega una serie di dati importanti ai fini delle previsioni e analisi economico-finanziarie.

Su questo punto siamo carenti(per ora). Ma ci faremo aiutare dai giusti giovani professionisti.

 

Last but not least, l’Executive Summary che sintetizza in poche righe tutto il contenuto del Business Plan. Efficacia, Oggettività, Pazzia e Servizi Online (INDIZIO N.6).

 

Eccoci, ecco Vittoria, colei che sconfiggerà la Fantomatica C.

15. Sapete qual’è il cliente ideale della vostra Startup?

7 LUGLIO 2014, ORE 16:54
GIORNO 142

Quanto è dura creare una startup in Italia nel 2014?

E’ per questo che oramai da 4 mesi, racconto della mia startup, di Vittoria(il suo nome), ma sostanzialmente racconto della condizione dei giovani in Italia, nel 2014. Racconto di quei giovani che hanno voglia di fare e che ci provano quotidianamente, senza deprimersi o abbandonarsi alle grinfie della Fantomatica C. Più precisamente racconto di quei giovani che, spinti da entusiasmo e passione, hanno un’idea imprenditoriale e vogliono concretizzarla.

Mentre tante startup e imprese muoiono perchè attanagliate dal Fisco(o per tanti altri motivi), Vittoria procede, e lo step che abbiamo compiuto recentemente(molto recentemente, ieri per la precisione) è stato quello di individuare il Target verso il quale ci rivolgiamo: individuare il cliente tipo per i nostri servizi.

Questo tipo di attività, che consiste in un complesso processo, non è effettivamente svolto dalla maggior parte delle imprese, in quanto spesso si ha la paura di ridurre le proprie p0ssibilità di business a fronte di un’offerta rivolta a una sola precisa categoria.

In realtà non è proprio così: il target infatti si può individuare in maniera più o meno schematica. Ad esempio decidere di rivolgersi ad un pubblico anziano, non vuol dire solamente rivolgersi propriamente a coloro che hanno sopra tot anni di età, ma anche rivolgersi a coloro che devono assicurare che la vita di queste persone possa essere discretamente soddisfacente(figli o chi di dovere). Insomma una complessa analisi.

Ma a cosa serve individuare un target predefinito? è uno step necessario per ogni tipo di startup per diversi motivi, i più importanti probabilmente sono:

  1. Individuazione delle politiche di prezzo da concretizzare;
  2. Individuazione del tipo di Comunicazione da attuare;
  3. Individuazione del procedimento di acquisto da parte del consumatore.

Un passo essenziale per ogni startup.

Vittoria sa qual’è il suo cliente ideale, e voi?