34. EPILOGO. Morte di una Startup
di diariodiunsopravvissutoallacrisi
22 FEBBRAIO 2015, ORE 04:36
ANNO II, GIORNO 8.
GIORNO DI VITA DELLA STARTUP N. 373
La Fantomatica C ha vinto.
Un anno. Un anno e pochi giorni.
Andati, svaniti.
Ma non stati giorni sprecati.
È sicuramente, senza ombra di dubbio, un fallimento. L’ennesimo della mia vita.
Ma a qualcosa servirà di certo, ho imparato tantissimo in questo anno di sfida alla Fantomatica C.
Ma ora è tutto finito. La società domani sarà messa in liquidazione. E non ho voglia di spiegarvi cosa sia o come funzioni. Chiedete a Google. Sono abbattuto.
La nostra battaglia finale con la Fantomatica C consisteva in 5 intensi giorni di test(alla ricerca della Massa Critica e con un rilevante budget investito in Google Adwords & Facebook Ad). Con gli occhi di un grosso investitore addosso.
Questa era la nostra battaglia finale.
Non so cosa abbiamo sbagliato di preciso. So solo che non abbiamo raggiunto la configurazione migliore, non abbiamo raggiunto il risultato atteso dall’investitore, e quindi, niente investimento, niente denaro, niente progetto, niente startup. Anche perché abbiamo rischiato e abbiamo finito tutte le riserve di capitali della società: l’investimento in pubblicità costituiva la nostra ultima carta “monetaria” da giocare. Non abbiamo un Piano C, non esiste un Piano C. E’ finita.
Ogni step compiuto da una startup, ogni test, ogni scelta, ogni passo in più verso quello che pensiamo possa essere la strada verso il successo, dipende da un numero spropositato di variabili. Alcune siamo in grado di controllarle altre no. Quindi l’unica cosa che possiamo fare è: cercare di ridurre la realtà a schemi(per quanto sia sbagliato) e sperare di aver “calcolato” la giusta rotta verso il successo. Non è il nostro caso. Per questo motivo ritengo che il successo per una startup(o per un’impresa che diamine, il termine startup è solo trend) sia difficilissimo da raggiungere: deve verificarsi una rarissima congiuntura astrale, che comprende, come detto, cose che possiamo controllare e cose che non possiamo controllare.
È arrivata l’ora di tornare in Italia, tornare a casa, arrendersi, trovare un lavoro giusto per guadagnare e cercare di sopravvivere sinchè, qualcuno(forse) riuscirà a sconfiggere questa dannata, Fantomatica Crisi Economica. E in quel momento, solo in quel momento, forse, mi sveglierò da quest’incubo.
Oggi abbiamo perso tutti. Ho perso io, ha perso Vittoria, ha perso l’Italia.
È arrivata. La Fantomatica C bussa alla nostra porta. Siamo nelle sue fila.
Andiamo in aereoporto, biglietto sola andata verso l’Italia.
Un’Italia malata sino al midollo, in cui tutti e nessuno siamo zombie che mangiano la società, in cui tutti e nessuno ci lamentiamo di più rispetto a quanto poi effettivamente proviamo a combattere la Fantomatica C, in cui tutti e nessuno siamo vittime e carnefici, chi con maggiori, chi con minori colpe.